Siamo spesso portati a pensare che il progresso sia lineare, continuo, inarrestabile. Ma i dati sulla parità di genere del 2024 ci costringono a una riflessione diversa. Nonostante decenni di impegno, leggi e azioni strutturali, la piena uguaglianza tra uomini e donne è ancora lontana. I report più recenti mettono in evidenza quanto sia marcata la distanza tra i proclami e la realtà dei numeri. E ci ricordano che il cambiamento reale richiede azioni costanti, misurabili e profonde.
In un mondo in cui i dati guidano le decisioni, le statistiche di genere non sono solo numeri. Sono specchi che riflettono il modo in cui le società valorizzano o limitano donne e uomini. L’analisi dei dati su questo tema ci aiuta a comprendere dove siamo arrivati, dove stiamo rallentando e come possiamo usare la conoscenza e l’innovazione per rimettere in moto il cambiamento.
Le tendenze globali: un progresso lento e disomogeneo
Secondo il Global Gender Gap Report 2024, il mondo ha colmato solo il 68,5% del divario di genere. Si tratta di un miglioramento minimo rispetto all’anno precedente, appena lo 0,1%. Di questo passo, la piena parità globale potrebbe richiedere altri 134 anni.
Tra le dimensioni analizzate, la partecipazione politica resta quella più distante dall’equilibrio, con appena il 22,5% del gap colmato. Migliori i risultati, anche se ancora insufficienti, nei settori dell’istruzione e della salute, dove i livelli di parità sono più vicini.
L’Europa e il caso Italia
All’interno dell’Unione Europea, il divario di genere medio è leggermente inferiore alla media globale, ma persistono grandi differenze tra i Paesi. In media, si registra un avanzamento pari al 70,2%, ma il tasso di occupazione femminile resta sensibilmente più basso rispetto a quello maschile, con divari che in alcuni casi superano gli 11 punti percentuali.
L’Italia ha visto peggiorare la propria posizione nel ranking globale del 2024, perdendo otto posti rispetto all’anno precedente. Nonostante alcuni segnali positivi, i ritardi strutturali nell’accesso al lavoro, alla leadership e alla rappresentanza politica continuano a frenare il progresso.
L’importanza di una cultura del dato di genere
Misurare la parità di genere è fondamentale per agire in modo mirato ed efficace. Tuttavia, secondo il Gender Data Outlook 2024, la maggior parte dei Paesi dispone solo del 52% dei dati necessari per monitorare realmente la situazione in modo completo. Questo significa che le politiche rischiano di basarsi su informazioni parziali o superate, compromettendo gli obiettivi di equità.
Investire in sistemi informativi solidi, trasparenti e accessibili è un passo cruciale per garantire che la parità non sia solo una dichiarazione di principio, ma una realtà monitorabile, rendicontabile e migliorabile.
Perché questi dati contano per l’innovazione e la formazione
Per chi opera nei settori dell’innovazione tecnologica, della formazione digitale, della comunicazione e dei media, i dati sulla parità di genere del 2024 rappresentano uno strumento strategico. Permettono di progettare contenuti formativi più inclusivi, costruire narrative di brand più rappresentative e adottare modelli organizzativi più equi.
Conoscere i dati significa agire con consapevolezza. Un’azienda che integra queste metriche nei propri processi decisionali non solo migliora la propria reputazione, ma diventa anche più competitiva, più attrattiva e più sostenibile nel lungo periodo.
di Alessandro Chiarato
Marketing Manager


